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Il 15 marzo del 44 a.C., più di 2000 anni fa, a Roma, viene ucciso Giulio Cesare, uno dei più grandi condottieri e politici romani di tutti i tempi, console e poi dittatore, ma anche oratore e scrittore. 

Nel 59 a.C. viene nominato governatore della Gallia, la terra che oggi chiamiamo “Francia”. Nove anni dopo la conquista: è un enorme successo contro il valoroso Vercingetorige, re dei galli.

Nel 44 è il padrone assoluto di Roma: il Senato gli ha dato il titolo di dittatore a vita. Ma gli aristocratici conservatori lo odiano, perché tutto il potere è nelle mani di un solo uomo e la Repubblica romana sta scomparendo.

È il 15 marzo. Per i romani, il primo giorno di primavera. Quella notte Cesare fa un brutto sogno e lo interpreta come presagio di morte. Ma questo non lo ferma. Esce di casa per incontrare i senatori e percorre la via Sacra, acclamato dalla folla. Arriva dove oggi si trovano i resti dell’area sacra di largo Torre Argentina. Sono le 11, Cesare entra nella trappola senza la sua guardia personale. E’ solo. Un gruppo di senatori lo circonda. I suoi nemici sono 23, e 23 sono le pugnalate che gli vengono inferte: una per ognuno. Da ogni lato Cesare si difende, ma senza successo. A capo dei senatori ci sono Gaio Cassio e Marco Giunio Bruto, un giovane a cui Giulio Cesare è molto legato. Lui stesso quando lo vede esclama: proprio tu Bruto figlio mio!

L’episodio segna un punto di svolta così importante che il giorno dell’assassinio diventa celebre quanto lo stesso condottiero romano

Ma cosa sono le Idi di Marzo?

Le Idi (Idus in latino) del calendario romano erano i giorni che indicavano più o meno la metà del mese. Le idi di marzo, dedicate al dio Marte, sono quelle più conosciute proprio per l’uccisione di Cesare, che cambiò il destino di Roma.

La data è così importante che a Roma, ogni anno, il 15 di marzo, un gruppo di appassionati di storia romana si riunisce nel cuore della città e fa rivivere questo momento, con attori che inscenano l’uccisione di Cesare così come probabilmente è avvenuta.

Oggi, nel linguaggio parlato, l’espressione “Le idi di marzo” è usata per portare l’attenzione su una possibile minaccia o un tradimento: stai attento alle idi di marzo! 

Se siete interessati ad approfondire questa storia uno dei miei autori preferiti sulla storia romana: Valerio Massimo Manfredi ha scritto un libro dal titolo Idi di Marzo. 

E mi raccomando, non vi fidate dei falsi amici e state attenti alle Idi di Marzo!