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Ep. 5 Pasqua italiana: le tradizioni dal sacro alla tavola!

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Pasqua, deriva dall’ebraico e significa “passare oltre”.

Ben prima di Gesù infatti, il popolo di Israele festeggiava la Pasqua già da molti secoli.

A guardare bene, tuttavia, tutte le culture originate nell’emisfero boreale, dove il periodo della Pasqua coincide con la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, celebrano una festa che in qualche modo ha a che fare con una rinascita.

In Italia la tradizione cristiano-cattolica scandisce questo momento dell’anno con i suoi riti religiosi attorno alla morte e alla resurrezione di Cristo. La Settimana Santa inizia con la Domenica delle Palme, quando durante la messa il prete benedice i ramoscelli di ulivo (simbolo di pace) e ciascuno può portarne a casa per assicurarsi buoni auspici. Il venerdì successivo c’è la Processione con tutte le autorità del paese nella Via Crucis, che ripercorre le dodici tappe di Gesù con la croce sulle spalle. La domenica, il giorno di Pasqua, è il giorno della resurrezione, che inizia con la Santa Messa e prosegue con un bel pranzo in famiglia. Il giorno seguente, il Lunedì dell’Angelo, rappresenta il momento in cui un angelo ha annunciato la resurrezione di Gesù al popolo. E anche in questo caso abbiamo occasione di festeggiare, molto allegramente! Chiamiamo più comunemente questo giorno “Pasquetta” cioè la piccola pasqua. Ed è molto comune fare una “scampagnata” cioè una gita in montagna, in campagna o al mare, insomma all’aria aperta, approfittando delle prime giornate primaverili, con un pranzo al sacco, una grigliata o un picnic con gli amici.

Naturalmente, come accade per il Natale, anche la Pasqua è ricca di tradizioni gastronomiche regionali ed è un’opportunità per divertirsi, fare una gita o semplicemente rilassarsi. Certo è che il cibo non deve mancare!

C’è un proverbio che dice “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”. Significa che per gli italiani è importantissimo trascorrere il Natale in famiglia, mentre non è considerato un obbligo farlo a Pasqua. È per questo che a Pasqua molti italiani approfittano per fare un piccolo viaggio. Lo confermano le indagini statistiche che quest’anno prevedono più di dieci milioni di italiani in viaggio, dei quali il 92% resteranno in Italia, mentre l’8% sceglierà una località estera. 

Nei secoli questo periodo si è arricchito d’immagini e riti che ormai per noi sono talmente famigliari che a volte non ricordiamo più il loro significato originale.

Uno dei simboli più diffusi della Pasqua è l’uovo, simbolo universale della vita e della rinascita . L’usanza è quella di regalare un uovo di cioccolato ai bambini (ma anche agli adulti qualche volta) con un piccolo regalo, che chiamiamo “sorpresa” nascosto all’interno. Da bambina non vedevo l’ora di poter scartare il mio uovo di cioccolato, lo rompevo con un pugno deciso per vedere cosa c’era dentro e poi mangiavo la cioccolata. Mia mamma poi conservava i resti delle uova, che erano sempre tanti, per fare dei dolci.

A volte anche gli adulti si regalano uova e qualche volta questo è usato anche come stratagemma per chiedere la mano, nascondendo un anello prezioso nell’uovo.

Se l’uovo è il simbolo della vita, l’agnello invece rappresenta il sacrificio compiuto da Gesù. L’importanza del sacrificio animale come rito è antichissima e attraversa molte culture, l’agnello in particolare era l’animale sacrificale degli ebrei. Ancora oggi il sacrificio avviene e il giorno di Pasqua mangiamo l’agnello con le patate. 

Anche la colomba è un lascito della tradizione ebraica e, così come l’ulivo, rappresenta la Pace. Come il panettone per il Natale, la Colomba è il dolce tipico per la Pasqua.

Nella mia zona le tradizioni gastronomiche sono moltissime. È forte l’influenza della cultura campana e per questo è molto diffusa la preparazione della Pastiera Napoletana, un dolce a base di pasta frolla, ricotta, crema di grano e a volte, canditi. Ma a dire il vero ogni singolo paese o città ha i suoi dolci tipici di Pasqua. Mia mamma, che ha fatto la cuoca per tutta la vita, si è portata dalla sua famiglia la tradizione della Casatella terracinese, una specie di pastiera ma con caffè e sambuca, irresistibile. Una tradizione comune è anche quella di una specie di pane dolce insaporito con semi di anice, che qui chiamano Panicella. Mia Nonna, a Sperlonga, la preparava nella tradizionale forma di bambola e al centro metteva un uovo sodo di gallina, che presumo rappresentasse la gravidanza e quindi nuovamente un riferimento alla nascita.

Tra i tanti piatti tipici di questa festa ricordo anche il casatiello napoletano, un pane salato ripieno di formaggio e salumi, molto buono e anche molto ricco!

Una curiosità: molti sanno che la colazione tradizionale italiana è dolce, non salata. Beh, il giorno di Pasqua, nella mia tradizione è sempre stato l’unico giorno dell’anno in cui la colazione era preparata con cibo sia dolce che salato, tra cui tutti i dolci tipici, il pane all’anice più salumi, uova e formaggi.

Un’altra tradizione immancabile nella mia famiglia sono le uova sode condite con la salsa tonnata. 

Insomma, abbiamo molto da fare in questi giorni per preparare il pranzo di Pasqua! Ma il giorno di Pasquetta andremo a fare una bella scampagnata e porteremo molti avanzi del pranzo, per goderci la natura in rinascita, il sole, il buon cibo e naturalmente molto vino!

Buona Pasqua a tutti!

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