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Il 25 aprile è l’anniversario della liberazione d’Italia, il giorno in cui nel nostro Paese si celebra la liberazione dal regime fascista e dall’occupazione da parte dei nazisti nella seconda guerra mondiale.
Ma per capirla meglio dobbiamo tornare all’8 settembre del 1943 quando il generale Pietro Badoglio, d’accordo con il Re Vittorio Emanuele III di Savoia, firma l’armistizio con gli alleati inglesi e americani. Da quel momento inizia sul territorio italiano una vera e propria guerra di resistenza nelle regioni occupate dai nazifascisti. Il movimento riunisce soldati di diverse estrazioni politiche sostenuti dagli Alleati angloamericani. Sono due anni di guerra civile che finiscono con la sconfitta della Germania nel mese di aprile del 1945. 

Voglio condividere con voi quello che mio papà mi ha raccontato di quei giorni. Era un bambino. Nel 1943 aveva solo 4 anni. Ha lasciato la sua casa e si è nascosto con la sua famiglia sulle colline, riparato nelle grotte sotterranee. Ricorda ancora il giorno in cui sono arrivati gli americani a liberarci. Mi ha detto: “Stavo su una roccia e guardavo passare i carri armati con i soldati americani. Uno di loro mi ha visto, ha preso un piccolo aeroplano giocattolo e me lo ha dato. L’ho conservato per tanti anni. Quando sono arrivato nel mio paese, distrutto, ho visto il mare. Avevo dimenticato com’era fatto. Quel giorno brillava sotto il sole. È stata un’emozione davvero grande”.

Il 22 aprile del 1946, il Re Umberto II emana un decreto e dichiara il 25 aprile festa nazionale.

Da allora ogni anno, in varie città d’Italia da Nord a Sud, il 25 aprile vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria della Liberazione. Il Presidente della Repubblica italiana in questo giorno saluta il Milite Ignoto all’Altare della Patria a Roma, e depone una corona di alloro per ricordare i caduti e i dispersi italiani nelle guerre.

Dalle ceneri del fascismo nasce la Repubblica Italiana e la sua Costituzione.

“Quanto sangue e quanto dolore per arrivare a questa Costituzione! Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione.” Lo ha detto Pietro Calamandrei, uno dei padri della Costituizione, nel 1955.

Buona festa della liberazione!